La depressione è uno dei disturbi psicologici maggiormente diffusi: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la depressione è attualmente la quarta malattia al mondo in termini di frequenza, costi ed effetti debilitanti ed entro il 2020 diventerà la seconda. Ogni settimana, un decimo della popolazione adulta soffre di depressione clinicamente rilevante, e una persona su cinque ne soffrirà in qualche momento della sua vita. 

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali individua nei seguenti sintomi la definizione di depressione clinica:

  • Umore depresso.
  • Perdita di piacere e d’interesse per quasi tutte le attività.
  • Mancanza di energie, affaticamento, stanchezza.
  • Aumento o diminuzione significative dell’appetito e quindi del peso corporeo.
  • Disturbi del sonno (si dorme di più o di meno o ci si sveglia spesso durante la notte).
  • Rallentamento o agitazione motoria.
  • Difficoltà di concentrazione.
  • Sensazione di essere inutile, negativo o continuamente colpevole.
  • Pensieri di morte o di suicidio.
  • Bassa autostima, sentimenti d’insicurezza, inadeguatezza, inefficienza, auto-svalutazione.
  • Sconforto, tristezza, disperazione, pessimismo.

Nella cura della depressione unipolare si sono rivelate efficaci diverse modalità terapeutiche. Le linee guida dell’American Psychiatric Association (APA, 1993, 2000), della British Association of Psychopharmacology (BAP, 1993, 2000) e del Ministero della Salute (2001), indicano come efficaci per la depressione unipolare, i seguenti trattamenti:

  • La psicoterapia, ed in particolare, la Terapia Cognitivo-Cmportamentale (Beck, 1964, 1967; 1979) e la Terapia Interpersonale (Klerman, Weissman, Rounsaville, Chevron, 1984; Weissman, Markowitz, Klerman, 2000), soprattutto nelle forme depressive lievi e moderate.
  • La Farmacoterapia con antidepressivi, soprattutto nelle forme depressive moderate e gravi.